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30 giugno, 2024

Il Ponte sullo Stretto e le 4 grandi archistar: cosa ne pensano Foster, Fuksas, Piano e Libeskind

 Il Ponte sullo Stretto e le 4 grandi archistar: cosa ne pensano Foster, Fuksas, Piano e Libeskind - Gazzetta del Sud
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Norman Foster, Massimiliano Fuksas, Renzo Piano e Daniel Libeskind: sono le quattro archistar più famose al mondo. Cosa pensano di una delle opere più sfidanti, ambiziose, controverse e impattanti quale il Ponte dello Stretto di Messina? Abbiamo messo a confronto le loro dichiarazioni più recenti sull’argomento.

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Bravi i super architetti ........dico quello che penso.

Sono venuti da lontanto, dunque hanno preso il loro gettone concordato è sono ripartiti, da quel poco che ho letto nessuno ha visto carte è calcoli ............ hanno sentezianto quello che volevano che dicessero ghi paga.

Ma anche loro sanno che è un'opera che non si può fare.

08 marzo, 2024

Di Ponte sullo Stretto parlano tutti, tranne chi dovrebbe davvero

 Di Ponte sullo Stretto parlano tutti, tranne chi dovrebbe davvero (strettoweb.com)
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Il senso è quello del titolo: “Di Ponte sullo Stretto parlano tutti, tranne che chi dovrebbe davvero”. Quale senso? Quello dell’articolo della rivista “internimagazine”, che ha dedicato uno spazio all’opera più discussa d’Italia e forse del mondo. Un’opera che ancora deve iniziare – lo sappiamo bene – ma di cui da sempre parlano tutti, appunto, tranne che chi dovrebbe. Secondo la rivista “Nel dibattito intorno al Ponte sullo Stretto, c’è un protagonista che dovrebbe distribuire la parola al tavolo e invece è il convitato di pietra: l’architettura

Cioè a dire: tutti parlano, l’Architettura che si dovrebbe esprimere invece non lo fa. “E non è un caso che di questa opera colossale quasi nessuno ricordi l’autore, l’ingegnere inglese William Brown (neppure uno qualunque ma il progettista di ponti sospesi più autorevole al mondo). Ridotto da tempo a tema da talk show, simbolo dell’approccio ideologico al futuro, “il ponte a campata unica più lungo del mondo” sembra essere ovunque meno che dove dovrebbe: negli interventi dei professionisti più titolati a parlare, se non altro, delle questioni progettuali e costruttive”, si legge.

“È come se a un certo punto il relatore principale di un convegno avesse deciso di sparire senza neanche parlare, portandosi via le slide e il microfono. Davvero, come hanno scritto l’anno scorso Giuseppe Inturri, Francesco Martinico e Fausto Carmelo Nigrelli su Micromega, “il Ponte sullo Stretto non è un progetto, ma un emblema”? Oppure c’è ancora spazio per una discussione laica, in cui gli architetti e l’architettura si riprendano il proprio posto?”.

Poi la rivista dedica spazio ad Alfonso Femia, che dice la sua sull’occasione. Quest’ultimo è ideatore e curatore della Biennale dello Stretto nonché membro della Commissione di studio sul Ponte sullo Stretto che coadiuverà la commissione consiliare territorio nell’esame del progetto e di una nuova visione di Villa San Giovanni. Femia cita Micromega che tirava in ballo il George Simmel di Il ponte e le porte.

“In quel testo del 1909 – spiega Femia – il filosofo tedesco descrive che cosa succede quando un’opera assume un valore che trascende il senso pratico per assumerne uno estetico. Chiaramente Simmel non si riferisce al nostro ponte, tuttavia il suo pensiero può essere assunto come una possibile interpretazione della sua metastoria. È proprio questo il punto: il ponte sullo Stretto di Messina è diventato un tema in sé, che trascende il significato di ‘unione del separato'”.

“La risposta al Ponte – aggiunge Femia – non sta in un sì o in un no urlati. La mia non è una posizione agnostica, penso che sia necessario considerare tutti gli aspetti e sacrificare, proprio in ragione del superamento dell’urlato, il minor numero possibile di domande. Se, da una parte, l’architettura e l’ingegneria hanno nel loro Dna l’obiettivo di addomesticare, conciliare, trasformare l’ambiente naturale, dall’altra – particolarmente l’architettura – non possono affrancarsi dalla responsabilità di comprendere le sensibilità individuali e collettive che le alimentano nei processi di sviluppo territoriali”.

“È, dunque, fondamentale valutare responsabilmente quanto il ponte potrebbe pesare sul piano culturale, se più ferita e separazione che connessione. Il percorso che conduce al Ponte deve includere prioritariamente un approfondimento culturale e sociale, deve tendere a un buon equilibrio, alla valorizzazione territoriale a scala mediterranea, ed è questa una ricerca che potrebbe portare alla consapevolezza di un tempo già superato”.

Mario Cucinella orientato verso il “no”

Altro intervento alla rivista è quello di Mario Cucinella, il quale ammette che sull’argomento Ponte gli architetti latitano: “Mi sembra evidente come la vicenda Ponte sia l’ennesimo capitolo di quel romanzo di non amore dell’Italia verso il progetto e i progettisti. Abbiamo delegato quest’opera colossale a una società privata (il general contractor Eurolink partecipato dalle italiane WeBuild, Condotte d’Acqua, Cmc e Consorzio Aci, dalla spagnola Sacyr e dalla giapponese HI, ndr), senza neanche preoccuparci di capire come cambierà la vita delle comunità che abitano le aree intorno all’opera. Messina, Reggio Calabria e l’intera zona dello Stretto dovrebbero lavorare a piani urbanistici coerenti con il progetto, ma su questo, lontano dalle terre interessate, nessuno spende una parola”.

“Perfino sull’aspetto più sfidante dell’opera, quello dell’unica campata in un territorio ad altissimo rischio sismico, è stato scelto di procedere a senso unico, quando invece era possibile raccogliere per le vie ufficiali più idee e metterle a confronto in maniera aperta, costruendo intorno un dibattito serio. Questo procedere blindato, che dà tutto per scontato, sta finendo per farci perdere un’occasione enorme: trasformare quest’opera nel pretesto per alzare il tiro della ricerca progettuale, mettere ordine a questioni cruciali come quella che riguarda il ruolo dell’architettura in un Paese dove, per esempio, non si fanno più concorsi. Vorrei essere ottimista, ma purtroppo non ci riesco“.

Massimo Roj: “mai avuto approcci ideologici, sono per il fare”

Massimo Roj, architetto e amministratore delegato di Progetto Cmr, va dritto al punto. “Non ho mai amato gli approcci ideologici: sono per il fare. E credo che il Ponte vada fatto non solo perché necessario, ma anche perché figlio di una tradizione d’eccellenza del pensiero progettuale italiano, quello dei Morandi e dei Musmeci, dei Nervi e dei Piano. Certo, lo sguardo contemporaneo al futuro con il suo carico di distopie non aiuta a guardare lontano, ma non posso che domandarmi per quale motivo dovremmo considerare con sfiducia le capacità delle aziende candidate a costruire l’opera, le stesse che all’estero realizzano progetti forse ancora più complessi”.

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Giusto sentire le diverse posizioni dei vari ingegneri su questo lavoro unico al mondo.

Ma la mia domanda banale è: Ma la Sicilia è in grado di fare continuare un viaggio veloce da Me a TP? sia in macchina o camion o in treno tipo Italo super veloce^

Me Tp in macchina ci si impiega circa 6 ore la distanza è circa 331,99 e come viaggiare alla velocità tra i 50/70 chilometri orari. in treno ci si perde nel tempo. 

Fare il ponte sarebbe un cattivo affare per la Sicilia.

31 luglio, 2023

I Dimenticati se si parla del Ponte

 

Qui sopra ditta privata

Questa è traghetto dello stato.


Una cosa importante di cui non si parla mai è:
Che queste navi traghetto hanno bisogno di continua manutenzione, dunque vi sono minimo due officine, dove male che vada ci lavorarano una 50 di persone e forse più, in quella privata oltre la turnazione di circa una 20 di persone con mansioni diverse per ogni turno 25/30 turno mattina, altre 25/30 turno pomeridiano ed altrettanto la notte ...........
di questo persone vi sono famiglie dunque c'è gente che ci vive di queste navi non camminano da sole per magia ..........
ed è per questo che non si parla di questi lavoratori e famiglie ....... se ci fate caso i traghetti verranno aboliti
Questi lavoratore hanno una durata a vita e non per solo 10 anni,di lavoro.

Ho dimenticato di scrivere che c'è l'indotto di entrambi società dell'amministrativo, dunque altro personale che non so quantificare con relative famiglie. questo scritto in rosso è stato scritto qualche ora dopo aver postato.

ANcora oggi io sono per il no ponte, perchè io penso anche a queste persone ......... vi posso assicurare che il conto che faccio è per difetto, dunque credo che vi giri più personale tra naviganti ed officine.

Dovete solo pensare che per fare la quarnizione all'albero dell'elica la fanno con un legno santo(durissimo e costosissimo) ed è un legno che proviene dall'africa una di gomme durerebbe da Natale a Santo Stefano ........ vale a dire 24 0re


28 maggio, 2023

La “tassa” del Ponte: “Dal traffico all’impatto: ecco perché è inutile e impagabile”

 La "tassa" del Ponte: “Dal traffico all’impatto: ecco perché è inutile e impagabile” - Il Fatto Quotidiano
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IL PROGETTO DI SALVINI - I 14,6 miliardi di spesa non aiutano commercio, pendolari e turisti, creano poco lavoro e violano la Costituzione

I flussi di traffico? Risibili, senza impatti effettivi sul turismo, sul pendolarismo. Le ricadute occupazionali? Solo a breve termine. I costi? Una tassa per il Paese. La procedura di Valutazione di impatto ambientale? Illegittima, come pure l’affidamento senza gara. Il ponte sullo stretto di Messina è un’opera che sfida la legge, la logica e il […]
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Finalmente Si inizia a parlare del ponte in modo corretto, nei confronti di un popolo che dovrebbe pagare la somma sopra citata ..... per poi non concludere nulla.

Il ponte non serve a nessuno. Peccato che per leggere l'articolo si deve essere abbonati al giornale nel link  mensionato.

Però dando già un piccolo stralcio si deduce che vi sono molte complicanze se non ho capito male anche a lvello Costituzionale ..... è un super costo, ma che in buona sostanza non prodice benefici a nessun livello.

Qui lo aggiungo io

C'è madre natura che non lo vorrebbe ..... ma salvini crede che essere ministro di una stato non molto attento  come  ministro ai problemi del popolo, anzi lo carica di più, per il solo scopo di prendere qualche voto in più in Sicilia.

Questo tipo di politici che abbiamo ........ che Dio ce la mandi buona a tutelarci da questi approssimativi politici più di quelli di prima .....li hanno già battuti da tempo, visto che si sono sedute sulle poltrene nell'ottobre del 2022.


18 novembre, 2022

Verso manovra da 30-32 miliardi. Si valuta lo scudo fiscale

 Verso manovra da 30-32 miliardi. Si valuta lo scudo fiscale - Economia - ANSA
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Interessante articolo per leggere fare Copia/Cerca sul link

Con la sanatoria per il rientro dei capitali si potrebbero incassare altri 4-5 miliari. Intanto salta il tetto al contante del dl Aiuti, ma la Lega assicura che sarà inserito nella manovra finanziaria

Ci sono 30-32 miliardi a disposizione, la gran parte destinati a misure contro il caro energia, e più di un dubbio sull'opportunità di varare anche una disclosure sui capitali all'estero.(piccolo Stralcio)
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Un primo passo, rivendica il vicepremier Matteo Salvini, per la realizzazione del Ponte fra Sicilia e Calabria, missione con cui la società fu creata nel 1981 ...... (Altro piccolo stralcio)
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In merito a questo la società formata in quell'anno veniva finanziata dallo stato ....... chissa  per quanti miliardi in lire oggi in euro milioni ......... tutto a carico del contribuente ..........
Ed il ponte non è fattibile, anche perchè già oggi in autostrada per fare 250 chilometri ..... ci si impiega circa 4 ore ......... tutte le autostrade in sicilia sono in lavorazione perpetua ........ ogni strada ha buchi che sono pozzi ....... ci sono treni che impiegano 8 ore per fare 300 chilometri .......... che ponte vogliono fare, il sub appalto sul sub appalto su altro sub appalto ......... altro che green .............. sarà un green di scarso materiale e manodopera. E molte verità su questo ponte non vengono dette ..... per non far sparire la società ......... Salvini la sa lunga con questo ponte visto che insiste ............... chi c'è dietro?

14 novembre, 2022

Salvini “Il Ponte sullo Stretto si farà e sarà un’opera green”

 Salvini "Il Ponte sullo Stretto si farà e sarà un'opera green" - il Fatto Nisseno - Caltanissetta notizie, cronaca, attualità

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“Il ponte sullo stretto ci sarà, ma vedrà la luce tra qualche anno”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti e segretario della Lega Matteo Salvini, a un punto stampa al salone di EICMA a Rho Fieramilano.


A me dispiace per questo giornale nisseno che riporta una notizia che sa di falso ........ perchè questo politico di nome Salvini non sa che il sale sala in materia del ponte.

Il ponte si farà, solo guando la Sicilia sarà in grado di sopportare la portata del traffico e le stade e superstrade sarranno fatte bene. Oggi le strade e superstrade ogni buca è come un pozzo, le autostrade sempre  in lavorazioni dunque lunghe file e perdite di tempo, oggi sarebbero soldi spesi male. Questo sopracitato politico non può mai affermare che il termine Green, oltre tre chilometri di ponte non è mai stato costruito nelle condizioni in cui è la stretto comprensive di sponde sia a torre faro (ME) e credo Bagnara (R.C) oggi farlo è solo un appalto che darebbe a sub appalto, che a sua volta altro sub appalto ......... che a questo scendere di prezzo di green ci sarà solo il prezzo ........... i materiali saranno molto scadenti ...... Solo uno che non sa che il sale sala ....... poteva dire una scemenza del genere. il qualche anno tramutatelo in svariate decine di anni ............... lui come politico non ci sarà più ed il merito sarà di Salva la quaglia nuovo politico non della Lega, ma del Partito Democratico del futuro.