Il mondo al contrario, libreria Ubik: «Non chiedeteci il libro di Vannacci» (trevisotoday.it)
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Scoppia il caso a Castelfranco Veneto dove sulla vetrina della celebre libreria di Via Garibaldi è apparso un cartello diventato un vero e proprio caso mediatico. Il Generale intanto risponde: "Se sono colpevole o meno lo vedremo alla fine..."
Il caso Vannacci arroventa il clima politico (e non solo) di fine estate tra chi lo vuole fuori dall'Esercito e chi lo difende. Sulla graticola finisce inevitabilmente anche il ministro della Difesa, Crosetto, accusato da parte della destra di avere "sacrificato" il generale, dal lato opposto dello schieramento politico si rimprovera invece un atteggiamento troppo morbido. "Il ministro Crosetto non l'ho sentito, non è tenuto a chiamarmi e mi attengo alle sue dichiarazioni sui giornali", dice il Generale Roberto Vannacci.
C'è però un altro caso scoppiato nelle ultime ore proprio in provincia di Treviso: riguarda la libreria Ubik di Castelfranco Veneto che in vetrina ha esposto un cartello di certo non passato inosservato e le cui foto sono diventate virali nel giro di poche ore: "S'invita la gentile clientela a non chiederci il libro di Vannacci". Poche, lapidarie parole che hanno fatto il giro dei social gettando benzina sul fuoco a una polemica già rovente di per sé. Decine di commenti sui social per la foto incriminata, tra chi ha elogiato la libreria castellana per la sua presa di posizione come Matteo Benetton che sui social ha scritto: «Come sempre Libreria Ubik Castelfranco si dimostra un passo avanti rispetto alla cultura retrograda che una certa classe politica porta avanti. Solidarietà per i beceri attacchi dei soliti leoncini da tastiera». C'è anche però anche chi ha storto il naso davanti alla trovata di Ubik: "Che stupidaggine - si legge in uno dei tantissimi commenti alla foto - mi ricorda chi invitava a bruciare i libri, alla faccia della democrazia. Io leggo di tutto ma dopo il linciaggio a chi era contro i vaccini e chi contro la guerra ucraina non mi stupisco più di nulla».
Il libro
Il saggio "Il mondo al contrario" è diventato nel frattempo un vero e proprio caso mediatico a livello nazionale, costato al Generale un cambio di incarico. Lui però, sul contenuto del libro, non sembra intenzionato a fare nessun passo indietro. Al contrario, nelle ultime ore è tornato ad argomentare le sue tesi. Sui gay spiega: «La definizione di normalità si riferisce alla consuetudine, è un dato statistico, il 97% della popolazione è eterosessuale, quindi essere non eterosessuale li racchiude in una minoranza. Ma non sono stato offensivo nei confronti di chiunque, ho espresse le mie opinioni, lecite e discutibili, non sono stato discriminatorio però, non ho detto che gli omosessuali devono essere messi in un ghetto. Le mie opinioni sono discutibili ma non offensive. Sfido chiunque a trovare con gli omosessuali che potrei aver avuto alle dipendenze, degli atteggiamenti offensivi o discriminatori». Adesso c'è anche chi vuole Vannacci in Parlamento, con Forza Nuova che ha proposto una candidatura. Lui non accetta e si trincera dietro un "Faccio il soldato, almeno per ora".
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Certi librai non possono averlo, ma potrebbero averlo anche per solidarietà verso Vannacci, ma i librai per averlo possono ordinare un certo quantitativo di libri e poi rivenderli al doppio ......Il libraio è un imprenditore fa tutto per il guadagno.
in più ci sono librai che come essere umano pensino le stesse cose che pensa Vannacci.
Ecco mi piacerebbe che chi la letto ne parlasse di questo pensiero non offensivo .......... Vannacci, Fattene una ragione anche tu.