Armita Geravand picchiata per il velo: un’altra ragazza in coma scuote l’Iran - Il Sole 24 ORE
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Armita Geravand ha 16 anni, e il timore è che possa finire come Mahsa Amini, la giovane in nome della quale ci sono state proteste per mesi in tutto l’Iran
A poco più di un anno dalla morte di Mahsa Amini, la ventiduenne per giorni di coma mentre era in custodia della polizia morale, pestata e morta per le percosse subite perché non indossava bene il velo, un’altra giovane iraniana è in condizioni critiche in ospedale, hanno detto mercoledì a Reuters due riconosciuti attivisti per i diritti umani. La ragazza è in coma, sostengono gli attivisti, in seguito a uno scontro con agenti nella metropolitana di Teheran per aver violato la legge sull’hijab. Il nome della ragazza è Armita Geravand, ha 16 anni, e il timore è che possa finire come Mahsa Amini, la giovane in nome della quale ci sono state proteste per mesi in tutto l’Iran. Il regime nega la versione che impazza sui social e sui media iraniani in esilio ma le forze di sicurezza hanno circondato l’ospedale per impedire alle persone di riunirsi e protestare.
Mentre le autorità hanno negato le affermazioni dei gruppi per i diritti umani secondo cui Geravand sarebbe in coma da domenica dopo uno scontro con gli agenti che dovevano far rispettare il codice di abbigliamento islamico, il gruppo per i diritti iraniano-curdo Hengaw ha pubblicato la foto della ragazza priva di sensi in un ospedale di Teheran dove è stata portata dopo l’incidente.
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