Sant'AGOSTINO AD ERMOGENIANO
Io non oserei mai, nemmeno scherzando, attaccare gli Accademici; come potrebbe infatti non impressionarmi l'autoritร di persone tanto grandi, se non ritenessi che essi la pensavano molto diversamente da come si รจ creduto di solito? Perciรฒ li ho imitati, per quanto mi รจ stato possibile, piuttosto che tentare di confutarli, cosa che non sono affatto capace di fare. Mi pare infatti si addicesse perfettamente a quei tempi che, se qualcosa di puro sgorgava dal fonte Platonico, lo si facesse scorrere tra macchie oscure e piene di spine, cosรฌ da servire di nutrimento a pochissimi uomini, piuttosto che, effondendosi per luoghi facilmente accessibili, non potesse in alcun modo conservarsi limpido e puro per l'irrompere in esso delle bestie da ogni parte e senz'ordine. Che v'รจ infatti che piรน si addica a una bestia del ritenere corporea l'anima? Contro individui di tal fatta io penso che sia stato utilmente escogitato quell'accorto metodo di nascondere la veritร . Ma nell'etร nostra, in cui non vediamo piรน filosofi salvo che nel mantello (e questi io in veritร non li posso reputare degni di un nome cosรฌ venerabile), mi sembra che si debbano ricondurre gli uomini alla speranza di trovare la veritร , se qualcuno l'opinione degli Accademici ne ha distolto con la sottigliezza dei loro discorsi dal cercare di comprendere le cose; affinchรฉ quello che, date le circostanze, fu opportuno per estirpare degli errori profondamente radicati, non incominci ora ad essere di ostacolo nell'inculcare il sapere.